mercoledì 23 aprile 2008

TU SEIS LÂT

Te ne sei andato senza avvisare nessuno, missione compiuta! troppo grande ormai la fatica di essere prete, col male che incalzava che non dava tregua, che prosciugava ogni tua energia e tu imperterrito a dire le messe, a cantare le messe, a spargere incenso e offrire parole sagge umili, friulane come sempre.
C'ero anch'io alla tua ultima Pasqua... entrasti dal fondo della chiesa accompagnato dai tuoi chierichetti, col turibolo in mano, intonando i canti di sempre e la chiesa piena della tua gente . Io ero lì sui primi banchi, avevo portato Annalisa che amava tanto i tuoi modi di far “religione”. Alla fine ci salutammo affettuosamente come sempre...
Qualche giorno e poi quella corsa ultima nella notte... che la morte ci trovi vivi dicevi.
Così te ne sei andato, ma dove - lamentava mia figlia per la morte di una sua giovane amica portata via dal solito maledetto male? - In quale luogo questo spirito troverà la pace, il riposo eterno come si si dice, in quale stella lontana miliardi di anni luce, spaventosa questa immensità dell'universo, pensando che a uno spirito basta un non luogo...? Religiosamente, cristianamente si dice in cielo, ed io non so dove immaginarlo questo cielo... Eppure noi desideriamo con tutte le nostre forze che le persone che abbiamo amato, non spariscano: ci affanniamo a credere, abbiamo assoluto bisogno di credere che ci siano ancora vicini, che continuino a vederci, che ci proteggano, che veglino su di noi .
Questo vale anche per te, caro pre Toni, è bello, comunque, credere che tu ci assista da lassù.
(Gianni Bellinetti)

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