domenica 24 febbraio 2008

ABBI PIETA' DI ME (FI DI DAVID VÊ DÛL DI ME)

Il problema è di convincere noi e gli altri che, fino a quando stiamo seduti a guardare, magari a guardare la televisione, possiamo solo essere spettatori di quello che succede e l' unica, magra consolazione, è il lamento.
Se non siamo attori, possiamo essere solo o spettatori o vittime. Allora bisogna gridare, come Gesù al cieco di Gerico: "Coraggio! Alzati! (Mc 10, 49).
La prima cosa che devi fare è alzarti.
Con che cosa ti alzi? Con lo studio, con la riflessione, con l' impegno intellettuale. E' chiaro che non puoi salvarti con la televisione, che ti arriva dai tetti e ti bombarda dentro casa, e nemmeno con il pallone che avvelena e incretinisce le tue domeniche.
Salti fuori, emergi solo studiando, ragionando, confrontandoti.
Oggi sicuramente il mondo è peggiore di ieri. Le differenze sono più forti. E' più evidente: la differenza fra chi può fregarsene, anche delle nuove tasse, e chi invece deve contare ogni euro!
Nel mondo di oggi, tuttavia, anche il povero può studiare; ha tanti mezzi. Se ha voglia può farsi una cultura, non per fare più soldi, ma per vivere con più coscienza e sicurezza.
Se mi è permesso cito ad esempio il mio caso personale. Ti dico francamente che , se non andavo in seminario, non avrei potuto stuiiare. Non sarebbe stata una tragedia, avrei fatto il contadino o il muratore come i miei fratelli, anche se avevo poca salute. Ma non sarei diventato prete.
(Pierantonio Bellina, La fatica di essere prete, Biblioteca dell'immagine, p.47)

martedì 19 febbraio 2008

A 27 ANNI A RIVALPO, UN PAESE CHE SI TROVA SOLO NELLE MAPPE MILITARI

Nella Pieve di S. Martino, a Rivalpo, sabato 16 febbraio abbiamo ricordato pre Toni in occasione della presentazione dell'ultimo suo libro "La fatica di essere prete".
E' stato un momento di commovente partecipazione. Oltre ai relatori hanno voluto dar voce al ricordo anche alcuni paesani che avevano vissuto, trenta anni fa, con pre Toni. Toccante è stato l'ascolto registrato dell'ultima predica prima di trasferirsi a Basagliapenta (spero in breve di potervela fare ascoltare sul blog). Alla fine della predica registrata ci siamo fatto il segno di croce seguendo la voce di pre Toni che benediceva tutti.
Abbiamo scattato alcune foto.
Il Sernio, la pieve, il cimitero ci offrono una visione di bellezza quasi insopportabile, adeguata solo in parte a giustificare la scelta di un trentenne di fare il prete in un paese così lontano e così solo.




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venerdì 15 febbraio 2008

PERCHÈ STO NELLA CHIESA

Io sto nella Chiesa perchè la Chiesa è la barca che prende dentro tutta l'umanità. E' l'arca di Noè, solo che Noè era per quattro eletti e la Chiesa deve essere per tutti!Quindi non una Chiesa elitaria, ma una Chiesa comunitaria, dove c'è posto per tutti. Quando sento dire: "I gay no!Quelli che vivono insieme senza essere sposati, no! Quelli sposati civilmente, no! Mi chiedo: ma di che Chiesa parliamo? Ma Lui non è andato a cercare la pecorella smarrita, senza paura che questa, riportata nell' ovile, avrebbe potuto essere di cattivo esempio a quelle rimaste nella stalla? Non dovrebbe essere proprio la Chiesa, attraverso i suoi più importanti esponenti, a dare una speranza, una mano, un rifugio a quelli che sono più esposti al freddo ed alla instabilità dei sentimenti? Dio ci ha regalato la Chiesa come casa del perdono e della misericordia e non come tempio del diritto.
(pre Toni)

domenica 3 febbraio 2008

DE PROFUNDIS

Signôr ti berli dal font che mi cjati, scolte la me vôs…

Signore ti grido dalla disperazione in cui mi trovo, ascolta la mia voce:


Il “de profundis” di pre Toni, ora anche in italiano,è, almeno per me , il più coinvolgente, il più umano, il più realistico, il più bello dei libri che ci ha lasciato..

È un libro che ti incoraggia ad affrontare la vita, e ti consiglia: “ Porta la croce tua, non trascinarla, perchè ti segherebbe le spalle”. E poi:

“Cerca che la morte ti trovi vivo!”

È un libro che anche se parla di cose dolorose che non vorremmo sentire, aiuta a vivere.

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