venerdì 21 marzo 2008

CARI AMICI, PER LA PRIMA VOLTA LONTANO DA VOI...



La Pasqua di Pre Toni
CARI AMICI, PER LA PRIMA VOLTA LONTANO DA VOI...



La lettera che vi proponiamo, scritta in friulano nella Pasqua del 2003, quando fu costretto a stare in ospedale per recuperare, con la dialisi, la vita che sfuggiva, è ripresa dal De Profundis ,tradotto in italiano dal prof. Gianni Bellinetti (Dal Profondo, Editreg 2007, pag 94)


CON I NOSTRI AUGURI VI INVITIAMO A MEDITARE SUL PENSIERO CHE PIU' VI COLPISCE

Cari amici e fratelli,
per la prima volta, in 38 anni che sono prete, mi trovo lontano dalla mia gente in un momento grande e significativo come la Pasqua, che ci richiama ogni anno il legame vitale e condizionato fra dolore e gioia, fra morte e vita, fra buio e luce fra disperazione e speranza. Giovedì santo, la sera del commiato e del tradimento, Venerdì santo, la giornata della morte, vengono prima del Sabato santo, la notte di luce, la grande notte.
Non sempre si arriva a vedere la luminosità di Pasqua, ma non si può saltare il Venerdì santo, col mistero del dolore.
Quest'anno non sono con voi a cantare l'Exultet, che mi riempiva il cuore di commozione, Cercherò di cantarlo lo stesso nel mio letto, ma non sarà un gran canto, di quelli che piacciono a me. Sarà più il pigolio di un uccellino ferito che lo sfogo di un'anima felice. Ma il Signore, che ha buon orecchio, sentirà anche il mio lamento soffocato, come quello di tanta gente che in tante parti del mondo soffre e grida in questa notte di contentezza. A cominciare dai paesi e dalla gente che ha dovuto sorbirsi la guerra.
Non sono lì ad accendere il fuoco,
..... (per leggere il testo comleto clicca qui)

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