Il ridi, su di sé e sul prossin, al fâs ben a dut, tant al cuarp che a l’anime e al covente come il pan. Un che nol rît mai al è trist o malât. E un che nol vai mai, al fâs vaî chei dongje.
Il ridere di sé e del prossimo fa bene, sia al corpo che all’anima ed è indispensabile come il pane. Solo una persona cattiva o malata non ride mai. Analogamente uno che non piange mai, fa piangere quelli che gli stanno accanto.
In occasione della riedizione del libro de "Siôr Santul" di Pre Toni ripropiniamo una recensione scritta alcni anni fa.
Commentava pre Toni:" il libri che forsit al restarà il gno scjalin di glorie denant dal mont e la mê colpe imperdonabil denant de glesie". Non dubitiamo della prima affermazione, sulla seconda nutriamo qualche dubbio.
E' un libro affascinante anche se riguarda un argomento paricolare:l'educazione clericale del prete. Se alla prima uscita poteva essere considerato "contundente" ora che i seminari praticamente sono spariti, quasi come i preti!, può essere solo di aiuto per escogitare un nuovo modo di servizio della comunità. Edizione Glesie Furlane.
L'ultimo libro di pre Toni in lingua italiana. Ripropone alcune interviste effettuate da Marino Plazzotta ampliate con alcuni spunti personali sulla educazione, la malattia, la esperienza di parroco.Chi conosceva il sacerdote trova conferma della sua peculiarità di prete ed intellettuale. Chi non lo conosceva si avvicina ad un grande friulano che non dimenticherà di lasciare una traccia in Friuli. Ed. Biblioteca dell'immagine
Il vescovo ha definito quest'opera monumentale:"il passaporto per il cielo per pre Toni" che l'ha tradotta. Qualcuno, conoscendo i rapporti non proprio buoni con la Curia si è chiesto:" ma s'al no traduseve la Bibie, dulà laviel tall'infier?"E' un libro che non dovrebbe mancare nelle case dei friulani, molto più significativo della bandiera o della raccolta di bottiglie di Tocai o di Grappa.
"Le avventure di Pinocchio" (1883) scritte da Carlo Collodi ( 1826-1890) sono state tradotte in "Lis baronadis di Pinochio" da pre Toni nel 1977 e fu una delle sue primi traduzioni.
Ritrovarsi di fronte a parole come "pucefadie, massepassût, meti il cjaf a disegn" rendono curiosa ed interessante questa traduzione nella nostra madrelingua. Il Libro e stato recentemente ristampato.
"A la mê int di ca sù, Rualpots, Valots e Treleàns vîfs e muarts,
che a son la mê crôs e la mê ligrie,
il gno Vinars Sant e la me Pasche"
(Pre Toni Beline)
Il “de profundis” di pre Toni, ora anche in italiano,è, almeno per me , il più coinvolgente, il più umano, il più realistico, il più bello dei libri che ci ha lasciato..
E’un libro che ti incoraggia ad affrontare la vita, e ti consiglia: “ Porta la croce tua, non trascinarla, perchè ti segherebbe le spalle”. E poi:
“Cerca che la morte ti trovi vivo!”
E’un libro che anche se parla di cose dolorose che non vorremmo sentire, aiuta a vivere.
Rifiutato dall'Ufficio Catechistico Diocesano, in quanto non pertinente ai programmi diocesani, "Glesie Furlane" ha trovato i finanziamenti per non mettere nel dimenticatoio un'opera grande nella sua semplicità ed accessibile a lettori di qualsiasi età.
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