domenica 29 marzo 2009

IL CONVEGNO DELLA MONTAGNA FRIULANA


...organizzato dalla Chiesa udinese, al di là delle singole, più o meno pessimistiche previsioni, va visto positivamente e, ove possibile accompagnato da entusiasmo e partecipazione. Per quanto si possa essere scettici sul risultato che“fiume” di parole, di cui saranno infarcite le relazioni, riuscirà a realizzare , quello che è certo è che si presenta ancora una possibilità di riflettere sui valori, consolidare i punti importanti della vita e ritrovare un sia pur minimo di potenza in più che non lasci “spegnere i motori”.

PAÎS PIÇUI

Mi sembra significativo proporre una breve riflessione di pre Toni per cui la montagna è stata il primo e più importante affetto. Per visualizzare il video clicca qui o sull'immagine.

( Da VIDEOTELECARNIA)

domenica 22 marzo 2009

PERCHE' CONTINUARE NELLA CENSURA?

Ho ricevuto diverse richieste sul più famoso libro di pre Toni "La fabriche dai predis".
A chi ci si può rivolgere per avere una risposta sul divieto di pubblicazione o di traduzione o perorarne la causa, dopo dieci anni dalla pubblicazione? La Chiesa ha perdonato a Galileo, perchè non al più modesto pre Belina? Né posso pensare che "Glesie Furlane" si possa opporre ad una operazione che rende merito al suo ispiratore!
Eccovi una delle lettere da me ricevute:

"Sig. Plazzotta, anche se in ritardo la ringrazio per la mail che mi ha inviato.
Oggi ho qualche novità che forse non la sorprenderà ma che comunque le voglio far sapere. Da qualche giorno sono venuto in possesso (prestito) di una copia di "La fabriche dai predis".
E' in friulano ed è probabilmente una copia omaggio in quanto il prezzo è stato nascosto.
La sto leggendo d'un fiato e, le assicuro, che il piacere è immenso.
Questo libro tanto desiderato si sta rivelando una fonte di ricordi, di verità ed è scritto con una sensibilità che rende ancor più penoso il fatto che non è accessibile a tutti.
Dopo questo libro a pre Toni dovrebbero dedicare qualcosa di più di qualche ricordo a quello che è conosciuto.
Il coraggio di scrivere qualcosa di personale, i propri sentimenti, gioie, dolori, esperienze con la sensibilità e poesia come ha fatto lui, non è da molti."

sabato 14 marzo 2009

IL LIBRO DI PRE TONI “LA FABRICHE DAI PREDIS” TORNA AD ESSERE OGGETTO DI ATTENZIONE ...

...in un articolo apparso sul “Piccolo” domenica otto marzo a firma di Paolo Rumiz.
Ci siamo chiesti il motivo di questo repentino interesse per un libro pubblicato dieci anni fa e di cui si è persa ogni traccia. Circolano delle copie sfuggite alla censura, ma sono in molti quelli che per semplice curiosità o per aver vissuto quarant'anni fa l'esperienza del seminario, vorrebbero ricordare o scoprire quale fascino esercitava quel “mistico giardino”. Siamo certi che non si può prevedere una soluzione a breve. L'articolo di Paolo Rumiz sintetizza crudelmente la realtà descritta da pre Bellina del quale, tuttavia, a parziale ridimensionamento dei suoi giudizi negativi, citiamo un passo dove si parla di alcuni aspetti che non suonano a condanna totale di quegli anni contestati e di quella esperienza amara e dura.
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O critichi, cence fâ nessun scont, la (de)formazion dal predi soredut tai agns dal seminari, ma o confermi la bontât, la validitât, la positivitât di une sielte che mi à conpagnât in ben e in mâl fin vuê. Se no ringracii Diu par vêmi fat passâ pal seminari e pe strutture (anzi lu ringracii, e tant, par vêmi judât a passâ cence grandis feridis o mutilazions), lu laudi cul cûr plen di gjonde par vêmi volût fra i siei fameis.

Pubblichiamo della "Fabbrica dei Preti" l'ultimo capitolo. Per leggere clicca qui

martedì 10 marzo 2009

PILLOLE DI SAGGEZZA_31

No esal positîf, in tun mont ca no si scandulise e no si maravee plui di nuje, continuâ a maraveâsi e a scandulisâsi? Volê ancjemò tentâ di gambiâ il mont cuanche si sa che no si rivarà ma che ancje il tentâ al dà savôr e valôr ‘e vìte? (Pre Toni Beline)

Non è forse positivo che in un mondo in cui ormai non ci si scandalizza o non ci si meraviglia di nulla, si possa continuare a meravigliarsi ed a scandalizzarsi? Voler cambiare il mondo pur sapendo che non si riuscirà non è già un tentativo che dà valore e sapore alla vita?

lunedì 2 marzo 2009

LA CHIESA NON E' UN TRIBUNALE

Dal Gr3 di domenica 01.03.09 apprendo che un'assemblea di trecento sacerdoti e intellettuali ha inviato al Vaticano ed ai vertici della CEI, un documento in cui si chiede alla Chiesa che non imponga agli altri i propri valori etici e politici. Uno dei firmatari Nino Fasullo ha spiegato che cosa si auspica dalla chiesa:
“Di dare più serenità. Di fidare più nella forza della parola di Dio. Poi è veramente insopportabile che ci sia un cardinale che dice che il padre di Eluana Englaro sia un assassino.
La tradizione della Chiesa è: la pietà, la compassione, la misericordia. Abbiamo bisogno di parole dolci. Le convinzioni che noi abbiamo non si possono imporre a nessuno. Imporre è peccato. Non si possono imporre le proprie convinzioni etiche e politiche”.

Anche pre Toni la pensava più o meno così:

“.... Il Vaticano è convinto di avere la delega da Gesù Cristo per cui tutto quello che pensa Dio deve passare attraverso loro! Ma se Dio è infinito ed indicibile non può essere trattenuto né a S. Pietro né a Roma. Quindi è la chiesa che ha bisogno di Dio, ma Dio non ha bisogno della chiesa! Quanto ha fatto Cristo, lo ha fatto prima e fuori della chiesa!
Quindi la gerarchia non dovrebbe usare Dio, ma farsi usare da Dio.
Invece questa è ossessionata non dal fatto che la gente creda, ma che creda come e quello che vuole lei.
Non deve essere sempre la Chiesa a spiegare tutto. Ci lasci usare un po' il nostro giudizio! Forse che almeno qualche volta non possiamo fare delle nostre scelte?” . (Pre Toni Bellina)